giovedì 8 novembre 2007

Mors tua vita mea

Questo in realtà non è un pensiero di oggi. È da molto che ho voglia di togliermi questo rospo dal gozzo. Scenario: Bologna 2007 (anche se il tutto ha origine qualche anno prima). Dopo le targhe alterne e altri vari escamottages tentati dalle diverse amministrazioni comunali per cercare di arginare la piaga dell’inquinamento cittadino, da qualche anno è attivo a Bologna un sistema elettronico di controlli che sorveglia tutti gli accessi al centro della città. Questo sistema si chiama Sirio ed è attivo e funzionante e se non sei residente in centro e ci entri con la macchina durante il giorno ti becchi una multa pure abbastanza salata. Va bene, ci sto. Io abito appena fuori le mura quindi non ho diritto a entrare in centro in macchina. Prendo l’autobus o vado a piedi.

Bologna è una città dall’urbanistica particolare, tutta stradine e vicoletti stretti, poi portici ovunque anche se disordinati e sconnessi: camminare per il centro a piedi è divertente e a dir la verità tutte quelle macchine in giro non fanno che disturbare e ostacolare i pedoni. Parcheggiare poi sta diventando un’impresa impossibile: dopo kilometri di giri nelle viuzze alla ricerca di un posto alla fine tutti parcheggiano ovunque, a costo di rischiare la rimozione forzata, pur di non pagare i 5 euro l’ora dei parcheggi ufficiali. Per cui alla fine in un vicolo largo 3 metri se ci metti la fila di macchine parcheggiate e ci aggiungi pure quelle che transitano la città si trasforma in un budello di lamiere che si muovono a rilento, senza meta precisa, piene di gente isterica circondate da pedoni incazzati perché non sanno più fisicamente dove mettersi.

Sirio cerca di risolvere il problema alla radice: non si entra più in macchina a meno che non si abiti in zona. Un tentativo di agevolare la viabilità nel centro, oltre che provare a ridurre le emissioni di monossido di carbonio che inquinano l’aria già puzzolente della città.

Del resto metropoli europee delle dimensioni di Amsterdam, tanto per fare un esempio, proprio per tentare di risolvere questi problemi sono COMPLETAMENTE chiuse al traffico. E dire che Amsterdam non ha neanche la metropolitana. Tutti girano in bus, vanno a piedi o, naturalmente, in bici.

Ma qui, a Bologna, Bologna la Rossa, la città all’avanguardia dell’Emilia Romagna ci sono ragioni che vanno oltre l’urbanistica e la viabilità e ancor di più oltre l’urgenza di porre rimedio alla salute dell’aria. Il sacrosanto commercio.

Ma torniamo a noi: l’infallibile sistema Sirio ha però lasciato aperto un varco. Durante il week end non è attivo. Mossa strategica dell’amministrazione comunale che non poteva permettersi, politicamente, di andare contro tutti i commercianti del centro, già incazzati come delle iene per la perdita di potenziali avventori automobilisti nei giorni feriali.

L’anima del commercio è la salvezza della città.

Allora commercianti del centro di tutta la città unitevi! Giustamente, chi glielo fa fare di rinunciare a migliaia di potenziali clienti che verrebbero volentieri in macchina in centro? Dato che almeno nel week end si può entrare, perché non sponsorizzarlo, non farlo sapere a tutti? Quindi ecco il risultato: un negozio su due a Bologna ha esposto in vetrina questo simpatico invito a entrare tranquillamente in macchina in centro durante il week end, dato che Sirio va a dormire e non se ne accorge.

Ossia: anziché provare a incentivare lo shopping “sano” tipo “venite in centro a piedi che risparmiate i soldi del parcheggio e fate bene all’aria di Bologna” o qualcosa di simile, l’invito è a “fregare” il sistema giacché si può. Cioè “continuate pure a inquinare e a intasare il centro, tanto i controlli sono sospesi”.

Sirio è antipatico forse, ma non possiamo solo per una volta cercare di far finta di tenerci almeno un po’ alla nostra città? O provare, almeno per spirito di emulazione “esterofila”, a imitare quelli che davvero ci credono?

Peccato.

5 commenti:

Baol ha detto...

Sai, penso che questo sia il classico cerchiobottismo che ci rappresenta (in male) nel mondo. :(

Naturalmente parlo del fatto che Sirio sia spento non del tuo post :)

Il Democritico ha detto...

Ottimo post. I commercianti secondo me non capiscono che il traffico di persone che si muove "a piedi" potrebbe rendere molto di più. Chi viaggia in auto, anche se vede qualcosa di allettante in vetrina, difficilmente si può fermare proprio davanti al negozio, a meno di bloccare la strada.
Per quanto riguarda il fatto che Sirio sia inattivo il sabato...beh, ci sono anche i progetti di pedonalizzazione completa per alcune strade del centro. Le cose si ottengono un po' per volta, speriamo che alla fine...

Martina Orsini ha detto...

Che dire? Grazie a entrambi per il "sostegno"... Il fatto che mi delude non è tanto che Sirio sia spento il sabato, ci può ance stare, la cosa tragica è la pubblicità dei commercianti, autorizzata dal comune e dall'Ascom di Bologna, che incentiva il traffico urbano in centro anzichè puntare su un commercio più "sostenibile", appunto. Dovrebbero incentivare la causa ecologica, non cercare tutti i mezzi possibili per eludere il sistema. E... dov'è il comune in tutto questo?

In conclusione: sono queste locandine ad essere sbagliate e contro natura, non tanto il sistema e le sue ipotetiche "falle". Vedremo...

Uno ha detto...

Sono daccordo con tutto quello che hai scritto.
I commercianti non hanno capito che se la città è invivibile la gente non viene...
Ma a parte questo, tempo fa per strada c'era un titolone di Repubblica Bologna:
"Smog, in circa 3/4 anni il 90% dei bambini sarà allergico o avrà malattie croniche".
Pur di usare la macchina siamo disposti ad arrivare a tanto?

Martina Orsini ha detto...

Grazie *uno* per il tuo contributo che vedo solo ora... non credo che queste stime rivolte al futuro siano valutate in alcun modo. Addirittura adesso si va contro questi "fanatici allarmisti" e si dice che questo "catastrofismo" non porta da nessuna parte. Tanto vale goderci gli ultimi respiri e ficcare la testa sotto la sabbia, finchè si può, senza pensare troppo a nulla. Ecco,credo sia questa la filosofia generale. Io la trovo intollerabile. E in particolare, ripeto, Bologna è davvero più brutta con tutte le macchine in giro. Trovo che sia squallido e triste.