Giuro che non è uno scherzo.
Aosta, 24 Luglio 2009, trasferta di lavoro. LUNGA trasferta di lavoro: 15 giorni in cattività, ospite in un albergo squallido, per adempiere a un compito informe. Comunque, dicevo, venerdì 24 Luglio, i miei clienti alle 14.30 sono tutti fuori dall’ufficio, poi dicono dei ritmi del sud… Perfetto, ciao ciao, buon weekend ci vediamo lunedì. Esco, un panino, una coca e una sigaretta in un bar, un caldo torrido, neanche fossimo al Tropico del Cancro, umidità del 200%, scarpe strette. Inizia il pomeriggio aostano, a piedi in centro su e giù per il corso principale. 1 kilometro e mezzo e il giro è fatto.
CREDEVO che fosse fatto, è sempre stato così, in questi 15 giorni solitari.
Ma a metà strada inizia un intasamento inspiegato: budelli di transenne delimitano i bordi della strada, assembramenti di gente senza specifiche caratteristiche, turisti e aostani, bloccano i passaggi ristretti dalle transenne, in piedi aspettano e chiacchierano. Poi ci ripenso: il PAPA.
Col polso rotto, reduce dalla caduta dal letto e dall’operazione al braccio, non rinuncia alle tappe ufficiali della sua villeggiatura: vespri e messa in cattedrale ad Aosta, inizio ufficiale previsto per le 17.00. Ne parlavano tutti in ufficio…
Certo, così si spiega tutto. Tutto tranne quel cartello.
Mi vanno bene i bar affollatissimi e mi va bene la gente in piedi davanti alle transenne, mi va bene che ci siano bambini costretti ad aspettare sotto il sole 2 o 3 ore qualcuno che non sanno neanche chi sia, mi va bene la semplice curiosità e mi va bene la fede, o qualsiasi cosa sia quella cosa lì. Ma quel cartello no, cazzo. Quello non mi va bene.
Il papa viene a dire messa in città, passa, saluta, va in chiesa e dice messa. E tutti lo vogliono vedere e vogliono prendere la sua benedizione. Ma porca puttana, vendere un posto in prima fila per 20 euro in piedi e 50 seduti è …
…cosa? Un oltraggio a chi è venuto apposta e crede alla purezza dell’evento? Un insulto a chi ha male ai piedi e ha caldo e non riesce a godersi lo spettacolo perché non può permettersi i 50€ del biglietto? Un affronto nei confronti del papa stesso, che se lo sapesse avrebbe ribrezzo nel sentirsi mercificato in quel modo?
Aosta, 24 Luglio 2009, trasferta di lavoro. LUNGA trasferta di lavoro: 15 giorni in cattività, ospite in un albergo squallido, per adempiere a un compito informe. Comunque, dicevo, venerdì 24 Luglio, i miei clienti alle 14.30 sono tutti fuori dall’ufficio, poi dicono dei ritmi del sud… Perfetto, ciao ciao, buon weekend ci vediamo lunedì. Esco, un panino, una coca e una sigaretta in un bar, un caldo torrido, neanche fossimo al Tropico del Cancro, umidità del 200%, scarpe strette. Inizia il pomeriggio aostano, a piedi in centro su e giù per il corso principale. 1 kilometro e mezzo e il giro è fatto.
CREDEVO che fosse fatto, è sempre stato così, in questi 15 giorni solitari.
Ma a metà strada inizia un intasamento inspiegato: budelli di transenne delimitano i bordi della strada, assembramenti di gente senza specifiche caratteristiche, turisti e aostani, bloccano i passaggi ristretti dalle transenne, in piedi aspettano e chiacchierano. Poi ci ripenso: il PAPA.
Col polso rotto, reduce dalla caduta dal letto e dall’operazione al braccio, non rinuncia alle tappe ufficiali della sua villeggiatura: vespri e messa in cattedrale ad Aosta, inizio ufficiale previsto per le 17.00. Ne parlavano tutti in ufficio…
Certo, così si spiega tutto. Tutto tranne quel cartello.
Mi vanno bene i bar affollatissimi e mi va bene la gente in piedi davanti alle transenne, mi va bene che ci siano bambini costretti ad aspettare sotto il sole 2 o 3 ore qualcuno che non sanno neanche chi sia, mi va bene la semplice curiosità e mi va bene la fede, o qualsiasi cosa sia quella cosa lì. Ma quel cartello no, cazzo. Quello non mi va bene.
Il papa viene a dire messa in città, passa, saluta, va in chiesa e dice messa. E tutti lo vogliono vedere e vogliono prendere la sua benedizione. Ma porca puttana, vendere un posto in prima fila per 20 euro in piedi e 50 seduti è …
…cosa? Un oltraggio a chi è venuto apposta e crede alla purezza dell’evento? Un insulto a chi ha male ai piedi e ha caldo e non riesce a godersi lo spettacolo perché non può permettersi i 50€ del biglietto? Un affronto nei confronti del papa stesso, che se lo sapesse avrebbe ribrezzo nel sentirsi mercificato in quel modo?
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No, nessun oltraggio. È solo ridicolo. E ci sta tutto, nel mercimonio generale. E ci sta anche, per quanto pazzesco a me possa sembrare, che ci sia qualcuno che ha davvero speso quei 50 fottuti euro -alla faccia di chi non ce li ha-, per stare seduto in poltrona a godersi la benedizione del papa in prima fila.
Guarda, Nella di NELLASPORT, brava, hai avuto un’ottima idea e spero davvero che le prenotazioni siano andate a ruba. Spero che ci siano stati davvero tanti stronzi che hanno pagato 50 euro pur di stare in poltrona a gustarsi il papa, perché te lo meriti. E perché loro se lo meritano. Gli stronzi, dico. Se lo meritano di aver speso quei soldi e di essersi fatti prendere per il culo da te.
Guarda, Nella di NELLASPORT, brava, hai avuto un’ottima idea e spero davvero che le prenotazioni siano andate a ruba. Spero che ci siano stati davvero tanti stronzi che hanno pagato 50 euro pur di stare in poltrona a gustarsi il papa, perché te lo meriti. E perché loro se lo meritano. Gli stronzi, dico. Se lo meritano di aver speso quei soldi e di essersi fatti prendere per il culo da te.
Complimenti.
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