lunedì 23 gennaio 2012

Ancora in fase riassuntiva

Dunque proviamo a riassumere.

La prima cosa è stata una sensazione, sempre più netta. Poi i dubbi. La sensazione riguardava il presente, i dubbi il futuro.

Lentamente, ma distintamente, la sensazione è diventata una cosa fisica. Una specie di formicolio diffuso. Un formicolio latente ma netto e riconoscibile.

Evidentemente il formicolio ha iniziato a emanare al di fuori del corpo. Ed è diventato percepibile. Infatti qualcuno l’ha percepito, e se ne è occupato.

A quel punto il formicolio è diventato una risata. Una risata incontrollata, fuori contesto, completamente estraniata dalla realtà. Una risata così potente da sovrastare il resto, così necessaria da cancellare il mondo vero. Una risata mentale, spirituale, fisica, sensoriale. Una risata incontenibile, spregiudicata, libera, irrefrenabile, quasi sguaiata. Una risata che stava diventando indispensabile.

La risata, nella sua corsa sfrenata, ha generato visioni, confermato necessità, ha liberato l’energia.

Poi, quasi di colpo, la risata si è soffocata e a quel punto è diventata una specie di sguardo muto.

Uno sguardo muto, ma non silenzioso. Muto perché deve pensare, concentrarsi e guardare. Uno sguardo tremendamente concentrato su se stesso per riuscire a fare una sintesi. Uno sguardo che parla senza dire nulla, comunicando la tensione di ogni muscolo e nervo che cercano di districarsi e ricapitolare. Uno sguardo all'erta, pronto a distinguere le sensazioni vere da quelle indotte. Uno sguardo freddo e distaccato per interpretare ogni più piccolo segnale, captare i messaggi e decodificarli in modo corretto.

La risata era una specie di droga sintetica ad altissimo impatto allucinogeno, che non lascia altro in eredità se non una paio di neuroni morti?

O la sua dirompente energia ha davvero risvegliato qualche forza sepolta dando inizio a un ciclo catartico in modo ineludibile?

Cosa è davvero reale? Il salto nel buoi rappresenta una forzatura innaturale? Inutile rimasuglio delle allucinazioni indotte dalla risata? O non è altro che il naturale manifestarsi del processo rigenerante che si è messo in moto ormai inesorabilmente?

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