giovedì 2 agosto 2007

Lampedusa

La prima cosa che colpisce di Lampedusa è, banalmente, l'aeroporto. Prende praticamente tutta l'isola in larghezza e mentre atterri speri con tutte le tue forze che la pista sia abbastanza lunga, che i freni dell'aereo funzionino alla perfezione e che il velivolo sia in grado di fermarsi in tempo prima di finire in acqua dall'altra parte dell'isola.

Naturalmente questo rischio non c'è davvero, ma la sensazione è quella.

Il posto è selvaggio, brullo, non ci sono alberi e c'è un'unica strada asfaltata che percorre in lunghezza tutta l'isola. Per il resto è tutto strade sterrate e rosse, vento, mare blu ma davvero BLU che da certi punti si vede in entrambe le direzioni. E' straordinario.

C'è un solo piccolo centro abitato, con una strada che taglia trasversalmente il paese e che di sera si anima nei suoi ristoranti, bar, negozietti e bancarelle. E tutto il resto è mare, natura, il porto, i pescatori, l'odore della salsedine e il vento.

Anche gli isolani sono proprio isolani, un po' antipatici, non sai mai se sono così di natura o se sono proprio arrabbiati con te per qualcosa...
Ogni giorno scoprire una spiaggia diversa, su e giù per tutta l'isola, che si percorre in mezz'ora, a esplorare piccoli anfratti, a scoprire minuscoli angoli paradisiaci o a fotografare immense distese deserte di blu profondo.

Forse dipende dalla dimensione, o dalla distanza, dal fatto che l'isola in realtà si trova molto più vicina all'Africa che all'Italia, ma chi ci va in vacanza difficilmente se ne va indifferente. Ti prende una strana sensazione di appartenenza e non sai se sei tu che ti senti appartenere all'isola o se è lei che un po' ti appartiene. E' perchè sei lontano da tutto, davvero nel bel mezzo del mediterraneo, in pochi chilometri quadrati e ti senti fisicamente circondato da una strana potenza.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che emozione leggere di Lampedusa... mi ricorda com'era Pantelleria fino a 15 anni fa. Ma forse e' solo perche' la finta estate londinese acuisce le mie inconfessabili nostalgie per la terra natia... Ciao cara! Laura

Martina Orsini ha detto...

Ciao Laura! Quest'estate un'altra sortita nella tua terra: davvero la Sicilia potrebbe essere la mia seconda patria... spero che ci rivedremo, prima o poi. Ti abbraccio!

Anonimo ha detto...

Chissa' magari proprio in Sicilia... oggi invece per festeggiare il primo (e l'unico) weekend estivo dell'anno si va a Brighton! ...mi surgelero' in un temerario tentativo di fare il bagno nel mar del nord... :-)))