giovedì 18 ottobre 2007

La Pubblicità Più Brutta Del Mese

Il pensiero di oggi dopo tanta latitanza è dedicato a uno dei messaggi pubblicitari più inutili e offensivi degli ultimi mesi. C’è stato un tempo in cui volevo creare una pagina internet su cui dare spazio alle ingiustizie sessiste, dove raccontare storie di donne esemplari, magari semplici,ma potenti, dove poter ampliare un po’ i nostri orizzonti sul femminile, fuori dagli schemi che anche tanti femminismi “strani” hanno erroneamente creato. Qui ci sarebbe stato spazio anche per la Pubblicità Più Brutta Del Mese, sempre a sfondo sessista, naturalmente. Poi il progetto non è mai partito, ma è sempre in cantiere, non si sa mai. Anzi, si accettano collaborazioni ed entusiasmi freschi.

Comunque, adesso mi è capitato di vedere Bologna tappezzata con questi manifesti che pubblicizzano…scarpe? Giusto perché so chi è Pittarello so che vende scarpe, dato che dalla pubblicità non si capirebbe neanche l’oggetto della cosa. Ah, si, poi c’è la scritta: “Passione per le Scarpe”, appunto. Per il resto, come si nota, c’è questa immagine edificante di due gambe di donna con le mutande abbassate. Certo, le gambe hanno le scarpe addosso, ma chi le nota? Sono anche abbastanza comuni, rosse (ovvio), tacco alto, decolltè, niente di stravagante o che una donna qualunque noterebbe per poi dire “dio, queste scarpe non posso perdermele!”.

Quindi riassumiamo: ci sono un paio di mutande abbassate, un paio di gambe, sfondo rosso, e ok, glielo concediamo, anche un paio di scarpe. Adesso non è per gusto di polemica, ma di grazia, a chi dovrebbe essere rivolta la pubblicità? A noi donne eterosessuali no sicuramente, dato che l’immagine ricorda tutt’al più una specie di stupro appena commesso in cui nessuna sicuramente vuole immedesimarsi. Alle donne lesbiche nemmeno: non credo che trovino quella foto eccitante, comunque. Agli uomini… forse. Forse è rivolta solo agli uomini (etero, ovviamente) che, attratti dalla mutanda abbassata non resistono e corrono in negozio, magari con la fidanzata, e si comprano un bel paio di scarpe tutti e due. Anche se pensandoci bene trovo la scena alquanto poco convincente. Non so, sicuramente mi sfugge qualcosa. Non sono esperta di comunicazione pubblicitaria o di marketing, ma trovo che si stiano dando la zappa sui piedi da soli. Io certamente non comprerò mai un paio di scarpe da loro, non mi identifico col paio di gambe con mutanda e tacco. Anzi, trovo l’immagine quasi al limite della brutalità. È violenta. Forse il premio per la Pubblicità Più Brutta Del Mese non basta a dare il giusto peso a questa ulteriore bassezza, ma non mi viene in mente nulla di più efficace.

Solo per la cronaca: ho scritto una mail a Pittarello chiedendo delucidazioni sul target della pubblicità. Giuro, non c’era vena polemica. Non più di tanto, almeno…
Non mi hanno risposto.

4 commenti:

Il Democritico ha detto...

Se mai ti risponderanno fammi sapere. Un'altra orrenda pubblicità (secondo me anche questa sessista) che gira molto in questo periodo è la campagna del ministero della Sanità. ma ne hanno parlato tutti (persino io), quindi magari è un tantino inflazionato come argomento. Molto sessite sono poi la stragrande maggiornaza dei messaggi promozionali di detersivi e, più in generale, prodotti per la pulizia. Ti faccio i complimenti per il blog e ti propongo uno scambio di link. ildemocritico.blogspot.com

Martina Orsini ha detto...

Ti rngrazio per la visita e accetto volentieri lo scambio di link. Concordo in pieno sullo sfondo sessista di praticamente tutta la comunicazione di oggi, nella pubblicità come in quasi ogni altra cosa. Il disgusto ormai si alterna all'indignazione, e non mi rassegno. Credo che sia necessario non assuefarsi, e nel mio piccolo, ci provo così. Grazie per il supporto, passerò sicuramente a trovarti!

Anonimo ha detto...

Jeez, ce ne sono publicita' di cattivo gusto anche qui a Londra, ma l'infimo livello italiano e' davvero irraggiungibile! Questa insieme a quell'altra oscenita' della Fabia... cari, siete messi male! Anzi, SIAMO, perche' fare lezione di cultura italiana per me e' terribilmente imbarazzante... visto che poi quando vengono in Italia si trovano davanti a cose del genere, e vengono a chiedermi il perche'...
Laura

Martina Orsini ha detto...

Certo è difficile da giustificare all'estero. Qui è come se ci avessimo fatto l'abitudine e secondo me stiamo degradando sempre più. La televisione è la stessa cosa. Credo che sia importante almeno esserne consapevoli e non lasciare che tutto sia + o meno "normale".

Grazie Laura per il tuo contributo da Londra!!