
Quasi urticante, i cattivi cattivissimi e i buoni buonissimi. Ci sono dentro tutti gli stereotipi classici relativi alle diverse situazioni: i Catari, i nazisti (qui per la verità neanche troppo cattivi…), i terroristi islamici. Il linguaggio è quello che ti aspetti di sentire: toni da pseudo film di spionaggio americano in bocca ai funzionari del centro anti terrorismo, parole dure e fanatiche nei terroristi, modi distinti e un po’ impersonali del professore distaccato e sofferente. Anche la suspence che a un certo punto delle indagini dovrebbe iniziare a farsi sentire viene subito inghiottita da una sensazione tipo “tanto ho capito come va a finire”… e poi va proprio a finire così.
Rimane una brutta sensazione di prevedibile banalità. Un libro inutile.
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