martedì 3 agosto 2010

Kafka sulla spiaggia

Non si smentisce mai. Onirico, folle, filosofico, denso, riflessivo, pieno di citazioni che varrebbe la pena imparare a memoria. Ma anche erotico, avventuroso, divertente, impetuoso, narrativo.

Inutile dire alcunchè sulla trama, nè rievocare scontati parallelismi con il mito di Edipo. E' semplicemente Murakami, con i suoi personaggi quasi al limite dell'umano, sempre in bilico in situazioni "ai confini del mondo", che reagiscono agli eventi più remoti con un candore e una spontaneità spiazzanti.

E' così che Murakami si conquista la tua fedeltà: dopo le prime due righe sei già intrappolato nelle spire del racconto e nelle circonvoluzioni cerebrali dei personaggi, così poi quando ti trovi immerso in atmosfere a dir poco improbabili, a contatto con personaggi altrettanto stravaganti, trovi tutto assolutamente coerente, e, in tutta la tua lucidità, saresti pronto a giurare che, certo, è proprio così che doveva andare.

Un'ultimo dettaglio personale, di scarso interesse per la comunità dei lettori: alla fine di un libro di Murakami ho sempre bisogno di aspettare almeno un paio di giorni per iniziare la mia lettura successiva. La densità della storia, dei personaggi e delle situzioni deve diluirsi, deve avere il tempo di smaltirsi e ritornare ad assumere i contorni più "normali" di un qualsiasi romanzo narrativo.

Titolo: Kafka sulla spiaggia
Autore: Murakami Haruki
Edizioni: Einaudi

Nessun commento: