mercoledì 5 dicembre 2007

La Fabia e la Fiera


Non ho saputo trattenermi…

Ci ho pensato tanto al senso di questa cosa. La prima volta che l’ho vista non ci credevo, anche se, come diceva Benigni, la mente umana fa l’abitudine a qualsiasi aberrazione. Poi l’ho inquadrata nel contesto in cui stava, fisicamente. E forse, ma proprio solo forse, questa cosa ha potuto trovare una vaga parvenza di spiegazione.

Tra pochi giorno a Bologna c’è il mitico Motor Show, la fiera più importante forse a livello europeo di motori. La zona fiera è tutta tappezzata di pubblicità di macchine, in effetti, e questa è lì in mezzo.

Leggendo la piccola scritta in bianco, posizionata strategicamente proprio in dirittura d’arrivo nel culetto sporgente di destra, si legge infatti “oggi fabia èanche wagon”. E capisci, solo se sai che la fabia è in effetti anche una macchina, che questa simpatica foto in realtà è una pubblicità di macchine, appunto.

Avrei così tante cose da dire che non me ne viene in mente neanche una.

La volgarità va bene solo se la fa e la dice un uomo o se è rivolta a un uomo. La foto è volgare. Ma è rivolta solo agli uomini (etero, s’intende), quindi va bene. Ed è inserita in un contesto ben preciso, (devono essersi resi conto che sarebbe stato eccessivo tappezzare la città con quest’immagine, infatti non ne ho viste altre, a Bologna): una fiera di motori frequentata per la maggior parte uomini. Perfetto.

E invece no.

La vogliamo vedere? La volgarità, dico. Anzi, la dobbiamo vedere? Tutti? Anche chi non ne è attratto e potrebbe addirittura offendersi? E allora dobbiamo anche sentirla, questa volgarità. Tutti. Anche chi potrebbe offendersi o stupirsi. Queste due donne nude bellissime di profilo sono sporte all’indietro, inarcano la schiena e dicono “ficcami un cazzo in culo, sono pronta a farmi inculare”. È troppo rozza questa frase? Troppo volgare? Ha toccato la suscettibilità di qualcuno? Forse non si addice a una ragazza, dai, non è bello, dirlo così spudoratamente. Anche se le due ragazze lo dicono esattamente così.

Qual è la sensazione a pelle che lascia l’immagine? Per me che sono una donna etero e che sono per forza portata, anche se contro la mia volontà, a immedesimarmi nella donna del manifesto (e non nella scritta che si ficca nel suo culo, in cui forse si identificano gli uomini che la guardano), che cosa evoca l’immagine? Esattamente questo: sta per arrivare un’inculata.

La pubblicità non è riuscita, mi dispiace. Io la fabia, anche se wagon, non me la compro.

10 commenti:

Louis ha detto...

Ecco, mi hai eccitato, ora devo comprare una Fabia. Uffa, io volevo una Mini.

Tutta colpa tua e el tuo parlare al conscio.

[p.s. bella foto, ma pubblicità evidentemente scarsa di idee, ti quoto]

Alessandro ha detto...

Quale miglior deterrente in questa chiave di lettura per acquistare la Fabia: il vero messaggio è non la comprare, potresti pigliarti un'inculata!!! Però se vendono la modella la compro, anche senza fotoritocco e macchina!!

Martina Orsini ha detto...

ragazzi, devo dire che il magnetismo della foto ha misteriosamente attraversato le vie del web e vi ha in qualche modo subito "irretiti" facendovi cadere nelle spire di questo blog... o è stato un caso??

grazie del contributo!!

Martina Orsini ha detto...

ps: se vi va date un'occhiata qui

http://abu-lafia.blogspot.com/2007/10/la-pubblicit-pi-brutta-del-mese.html

a questo punto mi interessa la vostra opinione...

Il Democritico ha detto...

Il link ti è uscito smezzato! Dovrebbe essere questo:
la pubblicità più brutta del mese

Condivido il post: non sarebbe il caso di lanciare una riflessione più ampia anche su tutto il motor show?

Martina Orsini ha detto...

@ ndft: grazie per il link corretto!

Riguardo la riflessione più ampia sul motor show... certo ce ne sarebbero tante di cose da dire, ma in realtà io non ci sono mai andata (vivo a Bologna da 13 anni!!!) quindi non me la sento di parlare solo per sentito dire. Dovrei farci una visita di studio, per poi poterci scrivere su qualcosa sulla base di quello che davvero vedo e sento. Ma volentieri parteciperò al dibattito se qulcuno vorrà aprirlo a seguito di un'esperienza reale!

Anonimo ha detto...

Ammettendo di essere sensibile a quelle curve esorbitanti, condivido in pieno quanto dice Martina.
Più che una riflessione su tutto il motor-show (che, essendo tra i pochi maschiacci di razza caucasica a cui non frega un bel niente di automobili, rigetto), inviterei a fare una riflessione generale sulla società in cui viviamo.
Ciao a tutti
Alberto http://www.nuotonelpome.altervista.org

Anonimo ha detto...

stranamente in ritardo ...

secondo me la pubblicità è ben costruita (anche se ho dubbi sul risultato). Il fatto è che non vogliono vendere l'auto (cioè si ma non con quella pubblicità). Con questa vogliono che il numero di stand e il padiglione alla fiera si stampino a fuoco nella nostra memoria. Il motor show è enorme e ogni standista deve assolutamente far ricordare il proprio numero di stand e la posizione in modo che la gente lo visiti.
Chiaramente il target della manifestazione è uomini dai 20 ai 50, appassionati di questioni tecniche (e quindi con basso valore sentimentale). Inoltre "maniaci" dell'ordine e della simmetria. Ecco dunque la ripetizione con differenze volute a sottolineare la scritta (il culo a dx gonfiato e la fonte di luce spostata a sx).

vabbè scusate le cagate ma sono appassionato di neurologia v_v ...

Comunque personalmente da questo cartellone ho imparato due cose:

1 - esiste un auto di nome fabia (e non è solo un acqua minerale!)
2 - si trovano ancora quei lecca lecca enormi

ciao

eM@rX ha detto...

In effetti il risultato non è eccezionale, e la lettura dell'inculata è molto carina. Comunque condivido quanto sopra: il fine di questo cartellone non è vendere ma attirare lo sguardo del maggior numero di maschioni che girano per questo tipo di fiere.
Salut

Martina Orsini ha detto...

@ alberto: grazie per il supporto!

@ cane e em@rx: grazie per la visita, innanzi tutto. In effetti l'analisi non fa una piega, sono d'accordo. E sicuramente avrà anche sortito l'effetto sperato. Però... dai, poca fantasia, no? Stereotipo classico: culo rigonfio e lecca lecca versione porno italiano di serie B! Agghiacciante!