giovedì 23 giugno 2011

Rischio

Un’onda altissima, più alta di un palazzo. E io lì, proprio lì sotto, sotto il palazzo che sta per essere sovrastato dall’onda che sta per infrangersi su di me. E vicino a me mia madre, e io che voglio proteggerla. L’onda arriva, come tutte le onde, non c’è modo di fermarla. È sopra il palazzo di fronte a me, scavalca il tetto e rotola giù. E io sono lì, proprio lì sotto, e con me mia madre.
È finita, l’onda arriva, arriva veloce, ma non abbastanza da non permettermi di rendermi conto che è finita. Stavolta davvero.

Invece no.

L’onda arriva, arriva veloce, ma quando arriva è piccola e smorzata, la cascata da sopra il palazzo l’ha ridotta a uno schiumoso piccolo schush, che arriva, certo, ma mi accarezza i piedi invece di sovrastarmi e uccidermi.

Ho capito di essere a rischio, attenzione, sono un soggetto a rischio. Sono un soggetto ormai contaminato, latente, pericolosissimo, mi farò del male. Ho qualcosa addosso, cazzo, per favore, toglietemi quella cosa di dosso! È quella che mi mette in pericolo! Toglietemela di dosso subito o prima o poi dovrò mangiarla. E non voglio farlo.
Ma sono a rischio, so di essere un soggetto a rischio.

3 commenti:

Il Democritico ha detto...

Bentornata

Baol ha detto...

E' proprio vero, l'onda non sai mai quando si abbatterà e se sarà uno tsunami o solo un piccolo schush

Martina Orsini ha detto...

Esatto... anche se non so bene l'onda che cos'è... Ma poi che importa?